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Rovereto, 1 marzo 2010 Dellai appoggia la candidatura di Valduga e tira le orecchie alla coalizione di centrosinistra per non averci pensato da sola, Mellarini ritiene sacra la decisione presa in autonomia dal’Upt roveretano, ma non nasconde che «Valduga sarebbe una risorsa preziosa», il Pd rivendica le proprie decisioni checchè ne pensi Trento e punta il dito contro i Verdi che, dice, si sono chiamati fuori dalla possibile ampia coalizione. Le manovre politiche in vista delle elezioni sono piuttosto frizzanti e in alcuni casi anche aspre. I Verdi, per esempio, non hanno digerito l’accusa di essere i colpevoli della rottura, se mai c’era un accordo. «Fin dallo scorso agosto - dice Ruggero Pozzer, fresco vicepresidente provinciale - ho avvicinato la segreteria del Partito Democratico dando per scontato l’avvio di un percorso comune per le elezioni amministrative. Nonostante i miei ripetuti stimoli a stringere i tempi, di settimana in settimana il rapporto si è trascinato sino ad ora. Solo da un mese a questa parte infatti, il Pd ha accondisceso al confronto ma si è presentato al tavolo non più come compagine preminente di centro sinistra, ma succube delle forze politiche di centro: Upt, Udc e Patt. A questo tavolo, senza che il PD battesse ciglio, sono state fatte queste dichiarazioni: 1) Nessuna ulteriore forza politica sarebbe stata accettata nel gruppo centrista senza l’avvallo di tutte quattro le componenti ed sia Patt che Udc hanno escluso la possibilità di ingresso ai Verdi rendendo di fatto già chiuse le trattative. 2) Le quattro forze politiche avrebbero comunque accettato nuovi adepti solo se questi avessero accettato un ruolo subalterno di obbedienza alla loro unilaterale scelta di un sindaco e di conseguenza al suo programma. Ora, se non fosse triste per chi crede in una sana conduzione della politica, risulterebbe sin divertente osservare come, alla notizia che i Verdi non possono fare solo i portatori di acqua, si travisi la realtà giudicando la nostra una mancata disponibilità al dialogo. Come da copione politico, si ripropone questa modalità di escludere gli interlocutori, salvo poi accusare gli stessi di mancata convergenza. Povero Partito Democratico, silenzioso quando al tavolo è stato detto che quello non è il centro sinistra ma un centro al quale si è aggregato il Pd. I Verdi intendono invece sostenere il rafforzamento del centro sinistra autonomista e si pongono di fatto come gli interlocutori principali di questo progetto». |
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